Costruita a ricordo dei caduti nella prima guerra mondiale, su disegno di Ferdinando Forlati.
Inaugurata il 9 Ottobre del 1921
Le pareti sono state dipinte da Orazio Pigato e da Angelo Zamboni.
Si sono accostati ad un linguaggio liberty.
Sono evidenti gli influssi del maestro, Carlo Donati.
Le figure tendono a presentare «contorni marcati, pose statiche, cromie decise».
Nel settore antistante la cappella, prevalgono i colori viola e giallo e i simboli che richiamano la morte (la croce, la corona di spine) e il riposo dei defunti (i rami d’ulivo, la parola pax).
Quattro grandi angeli tengono accesa la fiamma del ricordo, di fianco alla lapide commemorativa.
Beati quelli che piangono...
perché saranno consolati
Il pittore ha ritratto personaggi del tempo; affiorano costumi borghesi e contadini.
Il dolore ha accomunato tutti.
Il pittore ha avuto attenzione alla bellezza del crisantemo.
Il giovane indica la figura del Risorto come vera speranza
All’interno, il colore grigio-argento, i tralci di vite e la figura del Cristo Risorto alludono piuttosto alla vita eterna e alla risurrezione.
Cristo Risorto
All’opera ha partecipato anche il mosaicista della basilica di San Marco, invitato dal Forlati. Questi compose la decorazione costituita dal nastro rosso su fondo nero presente nell’arcata all’imbocco della cappella, come pure gli elementi a mosaico che ornano il perimetro del tabernacolo e della parte superiore dell’altare.
Al centro il XP (Chi-Rota), due lettere greche che simbolizzano il nome Di Cristo
Decorazioni liberty sulla volta
PAESAGGI
Alle pareti quattro angeli sostengono delle lampade accese.
Ai loro piedi s'intravedono chiese e paesaggi del luogo
Angeli (part.) Chiesa parrocchiale
Angeli (part.) Chiese di s. Andrea e s. Michele
Angeli (part.) Chiesa di san Rocco al castello
Angeli (part) Chiesa della Madonna del monte
Gli angeli (part) veduta della campagna
Il messaggio della Cappella
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