venerdì 19 agosto 2011

Notizie storiche

Mentre la comunità si radunava ancora nella pieve di S. Andrea, sorse un’altra chiesa dedicata alla Madonna Addolorata detta del Pirlar (Sancta Maria de Perlario), proprio dove ora si erge la chiesa parrocchiale. Fu costruita nel 1415, grazie a Pietro e Giampietro Maccaccaro (come è attestato da una lapide situata nella chiesa).

L’abitato stava addensandosi nella zona del Pirlar, e la chiesetta acquistava sempre più importanza rispetto all’antica pieve. Allora il vescovo G.M. Giberti ordinò che vi si trasferisse il fonte battesimale, e quindi che divenisse la nuova sede parrocchiale. Per tre secoli comunità cristiana si radunò quindi nella chiesa quattrocentesca in Sancta Maria.

Per l’aumento della popolazione, fu necessario intraprendere una nuova costruzione, quella che ora vediamo. La Chiesa attuale fu progettata da Adriano Cristofoli (1727-1788). Venne consacrata l’11 Luglio del 1762 dal vescovo A. Nicola Giustiniani, e dedicata a Maria Immacolata e all’apostolo sant’Andrea.

Nel nuovo edificio, fu collocata una pala più antica del 1576: Maria, San Giovanni Battista (a sinistra), San Rocco (a destra) e in basso (al centro) il committente in posa da devoto, con una gorgera dell'epoca.


Le pareti furono affrescate riproducendo episodi biblici (sec. XVIII), riscoperti di recente, di pregevole fattura.

I lapicidi Bortolo Morelli e il figlio Felice costruirono l’altare maggiore, mentre Ambrogio Pagan e Pietro Maderna edificarono quello dedicato ora a S. Andrea (a destra della navata).

Nel 1754 fu innalzato il pulpito, opera di Carlo Cavegiari (nel baldacchino è intagliato lo stemma del donatore).

Don F. Baganzani deliberò di far intagliare una statua in legno della Madonna Immacolata e la commissiò a Nicolò Righetti (1855).

Risale a quarant’anni dopo, 1895, il nuovo organo, costruito dall’organaro tedesco Rieger (della città di Jaegerndorf, nella repubblica Ceca) e collocato in un primo tempo nella cantoria sopra l’ingresso principale. Dell’antico organo precedente a questo, si è persa ogni traccia.

Dopo la prima guerra mondiale (1915-1918), venne innalzata la Cappella dei caduti, a loro memoria, dipinta da A. Zamboni e O. Pigato, in un’esedra di stile romanico progettata da Ferdinando Forlati. Quest’opera fu inaugurata il 9 ottobre 1921. La cappella è un capolavoro d'arte (simile a quella edificata in san Luca a Verona, presso la porta Brà)

A partire del 1935 Agostino Pegrassi eseguì in date diverse altri affreschi della navata.

Risalgono invece al 1946 le vetrate policrome rappresentanti i due patroni, l’Immacolata e S. Andrea, eseguite a Venezia su cartoni del pittore Pino Casarini (1892-1972)

Zeno Germano Rotta, di Sommacampagna, fu il creatore delle sculture poste alle porte, fuse dalla ditta Bonamini di Cogollo (eredi del celebre Berto): l’immagine del pellicano, simbolo di Cristo, collocato sulla porta principale e i simboli degli evangelisti, alla porta laterale (1980).

Il celebre scultore Novello Finotti è l'autore del Crocifisso alato posto sopra l'altare maggiore (1986).
In seguito donò il bronzo della visita delle donne al sepolcro (2006), a sinistra nella navata, vicino alla porta d'entrata.





Lapide del 1415, ripresa dalla Chiesa primitiva di santa Maria de Perlario. Ricorda la prima chiesa parrocchiale edificata per la munificenza di Giampietro Maccaccaro, demolita nel 1700 per far posto all'attuale chiesa


Tela pittore ignoto (1576), raffigurante Maria, san Giovanni Battista e san Rocco. Il personaggio al centro, in basso, raffigura il committente.



Niccolò Righetti. Statua lignea raffigurante l'Immacolata (1855). Commissionata dal parrocco don Francesco Baganzani in seguito alla proclamazione dogmatica di Pio IX.



Agostino Pegrassi (1935 circa). Affresco raffigurante la Trasfigurazione di Gesù (Aula centrale)


Pino Casarini. Vetrata raffigurante l'Immacolata


Pino Casarini. Vetrata raffigurante s. Andrea


Zeno Germano Rotta. Il pellicano (porta all'ingresso principale)


Novello Finotti. Crocifisso alato


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